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Molti osservatori ritengono che le attività economiche si svolgeranno secondo paradigmi diversi dopo il coronavirus. Nel settore del vino, in molti pensano che il commercio online B2C avrà un ruolo centrale nel futuro prossimo. Cosa ne pensa Renzo Cotarella?

E’ difficile avere certezze sui modelli di business futuri. Probabilmente in questo momento si è portati a pensare che
il mondo cambierà in modo radicale ma personalmente ho qualche dubbio che questo possa accadere in modo così
“rivoluzionario”.

Occorrerà capire fino in fondo se questa situazione comporterà modifiche strutturali o come io penso accelererà atteggiamenti che comunque si sarebbero verificati. Un esempio per tutti nel nostro settore è il commercio online che ha avuto un incremento percentuale a 3 cifre in maniera molto repentina ma credo anticipando un percorso che si sarebbe realizzato comunque ma in molto più tempo.

Quali sono state le sfi de maggiori che “Marchesi Antinori” ha incontrato negli ultimi mesi?

Il periodo di lockdown ha creato un clima di incertezza, sia all’interno dell’Azienda che all’esterno, legato alla salute in primis ma certamente anche al lavoro. Per noi l’impegno maggiore è stato quello di garantire ai nostri collaboratori lo svolgimento delle attività

in sicurezza ma anche comunicare a tutti un forte spirito di fiducia senza il quale è impossibile qualunque tipo di ripartenza.

I mercati tradizionali si sono praticamente fermati provocando una forte diminuzione delle vendite che tutti ci auguriamo

sarà di breve periodo.

I rapporti di lavoro e la gestione delle risorse umane sono dovuti necessariamente cambiare
a causa del lockdown. Quali soluzioni ha trovato “Marchesi Antinori”? Queste soluzioni
verranno mantenute in futuro?

La situazione particolare delle attività ha reso indispensabile aumentare il livello di flessibilità e di resilienza nella gestione delle risorse umane. Dove possibile sono state adottate soluzioni di Remote Working che hanno portato degli ottimi risultati e che non è detto non si possano adottare anche nel futuro. Per un’Azienda familiare però la frequentazione fisica tra i collaboratori rimane certamente un punto di forza.

Quali sono, secondo lei, le aree che richiedono un intervento tempestivo e vigoroso da
parte del settore pubblico nella attuale fase di ripartenza dell’economia?

Dobbiamo pensare che il nostro Paese non ha grandi risorse economiche anche per una cattiva gestione delle stesse nel recente passato. Nel tempo siamo diventati un Paese eccessivamente burocratico, complicato, dove fare impresa è spesso molto difficile. Sburocratizzazione, semplificazione, progettualità, velocità di decisione e realizzazione, certezza del diritto e un equilibrio corretto tra doveri e diritti unitamente ad una scuola dove sviluppare certamente le competenze ma anche e soprattutto la conoscenza sono non più rimandabili.

Abbiamo un’occasione straordinaria per cambiare il futuro del Paese. Sarebbe davvero demenziale perderla.

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